martedì 28 agosto 2012

pazienza di gramigna


Le smagrite zolle
dell’orto tuo contese
a radici di  pattume generoso
nel mercurio d’agosto son
sospese nel pianto di ranocchi

il tuo pregiato vino non posso bere
m’avanza la sete ma non il bicchiere

è pazienza di gramigna il mio decoro,
m’accontento di berlo dentro agli occhi
mentre sguazzo nel sudore degli asfalti

poi ti fai pioggia al rosmarino e levi effluvio
di giardino  portando riverbero al mio morire

della tua acqua faccio incetta senza urgenza
in cuore
come calore di terra smossa alla semenza
come planata d’astore